giovedì 5 marzo 2009

pippa entusiasmante

Da tempo non guardo più la televisione, per mia fortuna. Non lo faccio con un intento snobistico, è solo che, durante un fatidico trasloco da una città all'altra, ho avuto la geniale idea di lasciare il mio piccolo televisore ad un'amica e da allora ho imparato che si può vivere benissimo anche senza. Codesta privazione ha i suoi ovvi vantaggi, per esempio risparmiarmi lo strazio annuale del festival nazionalpopolare.
Però, però... per caso, sguazzando su Youtube, mi sono imbattuto nella canzone vincitrice delle nuove proposte: Sincerità, cantata da Arisa (al secolo Rosalba Pippa). Ora, a parte l'accattivante motivetto swing, i sorprendenti miracoli di un timbro che si trasforma da cartoonesco a sensuale e di una dizione potentina che diventa d'un tratto perfetto italiano, ho analizzato un po' il testo (che poi dovrebbe essere la cosa più importante). Chiaro che dalla kermesse sanremese non ci si può/deve attendere delle perle di poesia (in fondo basta farcire il tutto di amore, cuore e dolore) però, che capperi!, versi come "sincerità/un elemento imprescindibile/per una relazione stabile/che punti all’eternità" sembrano usciti da un libro di Raffaele Morelli o Willy Pasini.
Insomma, ovvietà accademiche!... sarebbero più intriganti parole altrettanto tristemente vere come, per esempio: "quando mi sveglio al mattino/il tuo alito mi è vicino/sentendo l'odore di morte/mi giro dall'altra parte"... o cose così...
Ma andiamo veramente in solluchero per frasi come "e mano ella mano dove andiamo si vedrà"? Visto il livello medio della cultura dei miei connazionali, non mi meraviglia, ma questa è l'ennesima conferma che siamo messi veramente male!...

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