“Quando la realtà mi delude o mi offende , il che succede molto spesso, reagisco con le poche armi a disposizione: l’invettiva strafottente e la presa in giro. Ma talvolta la vita riesce ancora a emozionarmi. E allora il modo migliore per ringraziarla è mettermi subito a scriverla” (Massimo Gramellini)
Mai come alle 9 di mattina su un autobus romano affollato viene da chiederti perché proprio tu, cauto scapolo senza prole, debba sorbirti i fastidiosi, rumorosi frutti delle incaute riproduzioni altrui. Perché io, ben lungi dall'accoppiarmi così da riprodurmi, debbo essere infastidito da una frotta di marmocchietti tutti uguali che strillano senza tregua mor-ra ci-ne-se! mor-ra ci-ne-se! a poche ore dall'alba?Perché non devo poter leggere il mio libro in santa pace, chiudendolo in uno sbuffo stizzito?Perché la tanto agognata metropolitana, le poche fermate che mi condurranno a lavoro e che - si spera - mi consentiranno di leggere almeno un paragrafo, deve invece tramutarsi in un inferno di marmocchiaggine, un intero vagone di mocciosi urlanti in cappellino e tesserino con foto appeso al collo? Di che colore è il telefono che devo chiamare se un fanciullo mi molesta?
Il piccolo Signor B. investe molto del suo tempo a scacciare quelle mosche fastidiose, suoi amati nemici, che gli zampettano sull'epidermide, che si risollevano in volo ad un suo schiaffo e si ripoggiano da un'altra parte, solleticandolo di nuovo. Il piccolo Signor B., che negli anni si è ricoperto di escrementi, impreca contro questi insetti con l'obiettivo che tutti si accorgano, presto o tardi - è tanto evidente! - che essi, «antropologicamente diversi dal resto della razza umana», non sono poi così legittimati a fare il loro - ammettiamolo - fastidioso lavoro. A lui fa comodo che gli altarini restino coperti e che si diffonda, soprattutto, la coscienza che debbano esserlo. Ecco quindi lo scandaloso invito di oggi alle zanzare a non succhiare, cortesemente, il sangue dai veri responsabili del terremoto per poi inzupparne i tipi dei giornali. Non è il caso. È la stampa di regime bellezza!
Ma, dico io, con tutti i problemi che ha il Paese in questo periodo, considerate anche le diecimila scosse telluriche che hanno annientato l'Abruzzo in una settimana, i pennivendoli italici non hanno nient'altro da fare che inseguire quarantasettenni obbrobriose che cantano come usignoli?... la casalinga britannica canta bene!, dicono, e uno sticazzi!! non ce lo vogliamo aggiungere??! non sarebbe l'ora di richiamare all'ordine questi scribacchini?... o si è forse solo bravi, nelle tribune politiche, a scansare accuratamente la trattazione di come certa edilizia abbia tirato su i suoi giganti dai piedi d'argilla, perché, che diavolo!, ci sono circa trecento morti da rispettare e non è il caso, per decenza, di fare polemiche! Non è forse decenza anche impedire che certi dilettanti della penna si dilettino, appunto, in tali scemenze su quotidiani nazionali?!
Sta bene l'estrosità degli artisti; sta pure bene che all'estero sono liberi di esprimersi, su certi temi, più che da noi (o meglio: diversamente che da noi). Devo però ammettere che quando ho visto il Nazareno spodestato dalla croce e messo su una sedia elettrica ho capito, vittima della mia italianità, perché l'articolo di Repubblica asseriva "Cristo sulla sedia elettrica: la scultura scuote la Francia". Ero sicuro d'aver compreso. Davo quindi per scontato che l'estroso britannico in questione avesse esternato in un museo o in un luogo di cultura alternativa qualsiasi.Macché! guardando le foto ho capito che trattasi nientepopodimeno che la cattedrale di Gap! cioè costui ha esposto in una chiesa! e il vescovo è contento! e i fedeli sono contenti! Sono scosso, sono troppo italiano per poter comprendere.Ma ci pensate (e nel dire questo bisogna immaginarmi con le mani tra i capelli, gli occhi sgranati e il sorriso retorico) che cosa sarebbe successo nel Bel Paese se un artista si fosse anche solo azzardato a proporre una cosa del genere? MonDieu quanto stanno avanti questi francesi! Rimane ancora un mistero: se è vero quel che dice il vescovo, monsignor Jean-Michel di Falco, ovvero che "quest'opera non lascia indifferenti, ma parlare di polemica è falso" e se è vero che (come riporta Repubblica stessa) i commenti dei fedeli e dei visitatori sono in gran parte favorevoli all'iniziativa, se è vero, cioè, che, sempre come riporta il giornale nostrano, le reazioni sono state "in maggioranza positive", come si spiegano i vari "la scultura scuote la Francia" e "polemiche in Francia"? che i giornalisti de La Republique siano un po' incoerenti?