mercoledì 30 dicembre 2009
...pensavo meglio...
- "Nel 1974 ci fu" una profonda recessione, che però non generò una forte ripresa;
- "Nel 1974 ci fu" l'esplosione di una bomba nella “White Tower” con un morto e 41 feriti;
- "Nel 1974 ci fu" la famosa crisi energetica che impose ai cittadini la domenica senza auto;
- "Nel 1974 ci fu" nella contea di Humboldt nel Nevada un'ondata di mutilazioni di animali;
- "Nel 1974 ci fu" un fulmine, che colpì la chiesa del SS. Salvatore e fece crollare il soffitto a volta;
- nel 1974 ci fu l'attentato al treno Italicus;
- Nel 1974 ci fu un tentativo di furto che asportò il Tesoro di Canoscio;
- Nel 1974 ci fu una escalation di criminalità;
- Nel 1974 ci fu per la band un periodo pieno di sbandamenti. Tutti i membri ebbero seri problemi di dipendenza da droghe;
Sigh, dopo le prime tre pagine di risultati di Google mi sono arreso. Insomma, credo davvero che gli eventi migliori del 1974 si riducano alla messa in onda di Happy Days negli USA, all'ottenimento dell'indipendenza di Grenada dal Regno Unito e alla vittoria di Iva Zanicchi al Festival di San Remo. Pensavo meglio!
venerdì 18 dicembre 2009
...l'unto...
(Silvio Berlusconi)
martedì 15 dicembre 2009
...che due Maroni...
Il nostro illuminato Ministro degli Interni non è nuovo alle maronate. Si intende talmente tanto di tecnologia e di Internet da aver proposto, qualche tempo fa, un "IP unico" per tutti gli utenti della Rete; cosa che fece ovviamente sganasciare dal ridere chiunque di informatica ci capisca anche solo un briciolo e che ricordava molto da vicino l'ignobile proposta di schedatura dei bimbi Rom. In buona sostanza, dico io, se stai acquisendo informazioni su di me che ti riconducano univocamente a me, allora mi stai schedando e se mi stai schedando stai tracciandomi a priori, in vista di possibili reati. Questo significa sovvertire uno dei principi fondamentali del nostro diritto penale che è la presunzione d'innocenza. Ma come aspettarsi che questo buon leghi-fascista sappia cos'è la "solidarietà sociale" e la "funzione della Repubblica di riconoscere i diritti oggettivi di ciascuno" come statuito dall'articolo 2 della legge fondativa dello Stato italiano?
A seguito del piccolo duomo arrivato sui denti di Mister B., ne ha sparata un'altra, Maroni, di maronata. Ha affermato (cito Repubblica di oggi): «Stiamo valutando di oscurare i siti internet che incitano alla violenza. La possibilità che tutti hanno di mettere sul web messaggi che inneggiano alla violenza è un problema serio. Questo è un reato, si chiama istigazione a delinquere e deve essere perseguito». Innanzitutto non capisco perché se, come è vero, istigare alla violenza è un reato, si sta valutando solo ora di oscurare questi presunti siti web. Se è un reato, è un reato e basta, si oscurerà un sito quando si riscontrerà che delinque. Perché valutare la cosa proprio ora? In secondo luogo: ho il forte sospetto, considerato che molti idioti già vanno in strada con striscioni con su scritto "Di Pietro, il mandante sei tu", che il termine "violenza" per Maroni e i suoi accoliti possa assumere un significato molto particolare e molto pericoloso; considerato che l'atto di un folle viene, al di fuori di ogni logica, attribuito al clima politico surriscaldato, non sarà che il concetto di "violenza", come concepito da Maroni, aderisca inopinatamente a quello di "aspra critica verso il governo" e che quindi l'atto di oscurare (che già da solo ricorda il fascimo) i siti che istigano alla violenza diventi, tutt'a un tratto, quello di censurare chi la pensa diversamente e lo fa con toni legittimi benché aspri?
Caro Ministro Maroni, l'unica cosa intelligente che lei possa fare è oscurare il suo dannoso cervello. E adesso mi oscuri.
domenica 13 dicembre 2009
...e le chiamiamo "bestie"...
mercoledì 9 dicembre 2009
...siamo in buone mani...
Siamo in buone mani ragazzi...
domenica 6 dicembre 2009
"Conquisti il tesoro senza colpo ferire"
giovedì 12 novembre 2009
...liberitutti...
In sostanza, il messaggio accolto e assorbito dai pecoroni italici è il seguente: se si indaga su esponenti del PdL, la cosa è sospetta, evidentemente in Procura c'è qualcosa che non va. Questo è tanto più apparente se si pensa che in queste ore il campione d'onestà ha stretto la mano a Nicola Cosentino, sottosegretario all'Economia, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Quest'ultimo, anziché dimettersi, com'è giusto che sia anche per il solo sospetto che pende sulla testa di chi ha una accusa del genere, rimane in piedi, rinsaldato e rinfrescato dalla vigorosa stretta di mano del premier, che corre ad infondergli tutta la sua solidarietà: bravo! non mollare! ci penseranno i miei trenta senatori a sollevare il legittimo sospetto verso la procura della Repubblica di Napoli (Su Repubblica di oggi: "I senatori chiedono un'ispezione urgente alla Procura di Napoli e sollevano pesanti dubbi sulla corretta gestione di quell'ufficio chiedendo di conoscere anche se i criteri di assegnazione dei fascicoli giudiziari garantiscano l'equidistanza e l'indipendenza dei magistrati che procedono alle indagini"). Metà degli italiani, questo mezzo popolo di coglioni (attenti, è par condicio: lui ha dato dei "coglioni" agli elettori di sinistra) non si rende conto che ogni volta che plaude a questo uomo miserabile, ogni volta che acclama questo viscido scherzo della natura, ogni volta che benedice la sua presenza, la protezione di costui si rafforza: il vetro della sua campana diventa sempre più infrangibile, tra gli sghignazzi suoi e dei suoi degni accoliti protetti all'interno. Gli italiani applaudono e applaudono e applaudono, affascinati da uno charme da capomafia, e intanto quando pioverà la merda (perché un giorno la merda pioverà su questo triste paese) si inzupperanno di letame fino alla testa, mentre lui - e i suoi degni accoliti - avranno i doppipetti puliti. Si sa a che cosa serve la legge che si sta approvando in queste ore: ad allargare le sbarre delle carceri e a rendere più resistenti le lenzuola da annodarci. Liberi tutti! Non proprio tutti, però: solo i privilegiati; che i poveracci vi marciscano dentro.
mercoledì 11 novembre 2009
...uomoscontro...
martedì 10 novembre 2009
...attenti allo squalene!!...
Come tanti (o pochi?) sanno, i vaccini contengono virus morti oppure vivi ma indeboliti. Molti vaccini, però, incluso quello per la febbre porcella, contengono immuno-adiuvanti come alluminio e squalene. Questi additivi "energizzano" il vaccino, gli danno il turbo e gli consentono di agire più velocemente. Essendo una sorta di "diluenti" chimici, essi consentono di ridurre la quota di vaccino effettivo per la singola dose e quindi produrre molte più dosi del normale. Ora, il fatidico squalene è presente naturalmente nel corpo umano, nel sistema nervoso e nel cervello. Il nostro sistema immunitario riconosce lo squalene come molecola d'olio indigena del corpo e ne sfrutta le caratteristiche antiossidanti. Il problema nasce quando lo squalene viene iniettato nel corpo. Il sistema immunitario riconosce questa via d'introduzione della sostanza come anormale e aggredisce l'intruso. Non solo quello iniettato, però, ma tutto lo squalene! le difese naturali tentano di proteggere l'organismo e quindi distruggere questa sostanza ovunque essa si trovi, anche in zone vitali. Dopo aver appurato che la presenza di squalene nei vaccini contro l'antrace, distribuiti ai soldati americani durante la Guerra del Golfo, causò una sindrome (chiamata appunto Sindrome della Guerra del Golfo), la Food and Drug Administration statunitense ne ha vietato l'utilizzo nei vaccini contro l'influenza A distribuiti negli USA. In Europa, invece, verrà utilizzato. Meditate gente, meditate. In due parole (anzi tre): Attenti allo squalene!
mercoledì 4 novembre 2009
...quei comunisti di Harvard...
Da: http://www.nieman.harvard.edu/newsitem.aspx?id=100126
At a time of grave jeopardy for freedom of the press in Italy, La Repubblica, under the editorial guidance of Ezio Mauro, has courageously insisted in its pages that government must be accountable to the citizens and that the role of the press is to demand that accountability.
Despite threats, economic pressure and lawsuits seeking millions in damages, La Repubblica has continued to lead the fight for making power accountable and has inspired hundreds of thousands of Italians to join the fight for genuine press freedom.
For his courage in leading La Repubblica so honorably and bravely in these perilous times, the Nieman Foundation for Journalism at Harvard University and the Joan Shorenstein Center on the Press, Politics and Public Policy at Harvard’s Kennedy School of Government present this citation to Ezio Mauro. It is awarded in hope and belief that the fight for press freedom in Italy will prevail.
- Robert H. Giles, Curator, Nieman Foundation for Journalism at Harvard
- Alex S. Jones, Director, Joan Shorenstein Center on the Press, Politics and Public Policy
martedì 3 novembre 2009
...m'arrasso!!...
giovedì 29 ottobre 2009
...scelta giudiziosa...
giovedì 11 giugno 2009
...e ora imbavagliateci tutti...
Il mio gruppo su Facebook: E ora imbavagliateci tutti....
Firmate l'appello di Repubblica: "I giornali hanno il dovere di informare. I cittiadini hanno il diritto di sapere"
venerdì 29 maggio 2009
...ordine disordinato o disordine ordinato...
martedì 19 maggio 2009
Il cavaliere impunito
«Come il morto che afferra il vivo, il fantasma della giustizia trascina ancora una volta Silvio Berlusconi nell'abisso. La pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna dell'avvocato Mills, nel processo per corruzione in atti giudiziari che vede implicato anche il presidente del Consiglio, sarebbe il "de profundis" per qualunque uomo politico, in qualunque paese normale. Non così in Italia. Questo è un Paese dove un'osservazione così banale diventa paradossalmente impronunciabile in Transatlantico o sui media (persino per l'afona opposizione di centrosinistra) pena la squalifica nei gironi infernali dell'"antiberlusconismo" o del "giustizialismo".
Questo è un Paese dove il premier ha risolto tanta parte dei suoi antichi guai giudiziari con leggi ad personam che gli hanno consentito proscioglimenti a colpi di prescrizione, e che si è protetto dall'ultima pendenza grazie allo scudo del Lodo Alfano, imposto a maggioranza poco meno di un anno fa, quasi come "atto fondativo" della nuova legislatura.
Ora, di quell'ennesimo colpo di spugna preventivo si comprende appieno la ragion d'essere. Secondo i giudici milanesi, l'avvocato inglese incassò 600 mila dollari dal gruppo Fininvest per testimoniare il falso nei processi per le tangenti alla Guardia di Finanza e All Iberian. "Mentì per consentire a Berlusconi l'impunità", recita un passaggio delle 400 pagine delle motivazioni. Un'accusa gravissima. Una prova schiacciante. Dalla quale il Cavaliere, guardandosi bene dal difendersi nel processo, ha preferito svicolare grazie al salvacondotto di un'altra legge ritagliata su misura, e ora sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale. Perché dietro la formula enfatica che dà il titolo al Lodo Alfano (cioè la "sospensione dei processi per le Alte Cariche dello Stato") è chiaro a tutti che l'unica carica da salvare era ed è la sua. "Riferirò in Parlamento", annuncia ora Berlusconi. Bontà sua. Pronuncerà l'ennesima, violenta invettiva contro le toghe rosse e la magistratura comunista, "cancro da estirpare" nell'Impero delle Libertà. E invece basterebbe pronunciare una sola parola, quella che non ascolteremo mai: dimissioni.»
giovedì 30 aprile 2009
incaute riproduzioni
sabato 18 aprile 2009
nanoentomofobia
A lui fa comodo che gli altarini restino coperti e che si diffonda, soprattutto, la coscienza che debbano esserlo.
Ecco quindi lo scandaloso invito di oggi alle zanzare a non succhiare, cortesemente, il sangue dai veri responsabili del terremoto per poi inzupparne i tipi dei giornali. Non è il caso.
È la stampa di regime bellezza!
mercoledì 15 aprile 2009
...e sticazzi?!!
lunedì 13 aprile 2009
una certaine idée de la religion
Sono scosso, sono troppo italiano per poter comprendere. Ma ci pensate (e nel dire questo bisogna immaginarmi con le mani tra i capelli, gli occhi sgranati e il sorriso retorico) che cosa sarebbe successo nel Bel Paese se un artista si fosse anche solo azzardato a proporre una cosa del genere? Mon Dieu quanto stanno avanti questi francesi!
Rimane ancora un mistero: se è vero quel che dice il vescovo, monsignor Jean-Michel di Falco, ovvero che "quest'opera non lascia indifferenti, ma parlare di polemica è falso" e se è vero che (come riporta Repubblica stessa) i commenti dei fedeli e dei visitatori sono in gran parte favorevoli all'iniziativa, se è vero, cioè, che, sempre come riporta il giornale nostrano, le reazioni sono state "in maggioranza positive", come si spiegano i vari "la scultura scuote la Francia" e "polemiche in Francia"? che i giornalisti de La Republique siano un po' incoerenti?
sabato 21 marzo 2009
Dov'è Dio?
Leggo sul Corriere e su Repubblica che oggi, per la visita papale in Angola, si è deciso di compiere due sacrifici umani: per la ressa di chi voleva assolutamente vedere il sant'uomo, due ragazzi sono morti e i feriti ammontano a otto.
Dov'è Dio? toccherebbe chiederselo un po' più spesso. E magari trarre le giuste conclusioni.
Il buon Ratzy stigmatizza i popoli africani per le loro ridicole credenze in magie e stregoni e poi avalla con serietà ed autorevolezza gli esorcismi. Vorrei chiedergli come si farebbe poi a distinguere se sono posseduto da Belzebù o da un misero Poltergeist.
Dov'è Dio? esorcizzatelo, oggi era evidentemente impegnato con un folletto maligno.
giovedì 19 marzo 2009
Mai detto questo: dieci citazioni arcinote e inesatte
Facendo seguito al mio post su Voltaire e la sua falsa affermazione «Non sono d'accordo con quel che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo», ecco altri dieci noti personaggi che non hanno mai pronunciato ciò che più frequentemente viene loro attribuito:
Sherlock Holmes: Elementare, mio caro Watson!
Eccezion fatta per il fatto che non lo è. Il più noto residente di Baker Street non ha mai usato queste parole nei libri originali. Nondimeno, nulla ha vietato ai suoi interpreti sullo schermo di farlo.
Edmund Burke: Tutto ciò che è necessario per il trionfo del bene, è che gli uomini di bene non facciano nulla
E nulla è esattamente ciò che lo statista in questione ha a che fare con questa frase. Bisogna prendersela con il libro Bartlett's Familiar Quotations per la prima erronea attribuzione. Quelle parole non appaiono in alcun lavoro di Burke.
Benjamin Franklin: Al mondo non c'è nulla di certo, tranne la morte e le tasse
Franklin potrebbe aver fatto sua la frase ma, diversamente da tanti altri motti di spirito, non è stato lui a tirarla fuori. Secondo una fonte, Christopher Bullock fu il primo a metterla nero su bianco. Nel 1716 egli scrisse «È impossibile essere certi d'alcunché, meno che la Morte e le Tasse».
G.K. Chesterton: Quando la gente smette di credere in Dio, non è vero che non crede in niente, perché crede in tutto
Ma non dovrebbe credere che Chesterton l'abbia detto sul serio.
John Maynard Keynes: Quando cambiano i fatti, cambiano le mie opinioni. Lei che fa signore?
Keynes potrebbe anche essere l'uomo del momento, ma fate attenzione prima di usare questa frase. Samuel Brittan è tra coloro che credono che Keynes non l'abbia mai detta, relegandola ad un banale errore d'attribuzione. La frase in questione, insiste Brittan, fu probabilmente «Quando cambio idea io lo dico; e voi?»
Casablanca: Suonala ancora Sam
Più passa il tempo e sempre più persone credono che Ingrid Bergman abbia usato questa frase in Casablanca. Peccato che non l'abbia mai fatto.
Vladimir Lenin: Utili idioti
La formula potrebbe essere entrata nel lessico politico dell'Unione Sovietica ma non c'è nessuna indicazione che provenisse da Lenin. La stessa Library of Congress ha dichiarato pubblicamente che non v'è traccia di essa nei lavori di Lenin.
Jim Callaghan: Crisi, quale crisi?
Questa si deve al Sun. Il loro titolo tagliente potrebbe aver riassunto lo stato d'animo generale all'epoca, ma ha anche addossato a Callaghan ciò che egli non ha mai detto.
Platone: Solo i morti hanno visto la fine della guerra
Questa frase apre in maniera memorabile il film Black Hawk Down ma, nonostante la forma d'epigramma, non ha niente a che vedere con Platone. Invece l'ha messa nera su bianco George Santayana nel suo Soliloquies in England del 1924. Il generale Douglas MacArthur è responsabile d'aver fuorviato l'intero corpo dei cadetti dell'accademia di West Point, citandola nel suo discorso d'addio del 1962.
Winston Churchill: Mostratemi un giovane conservatore e io vi mostrerò qualcuno senza cuore. Mostratemi un vecchio liberale e vi mostrerò qualcuno senza cervello
Nessuno può accusare Churchill di porci dei limiti sul fronte delle ottime citazioni. Ma questa famosa frase, declinata in diverse varianti, non è una delle sue creazioni. Il dibattito su chi l'ha tirata fuori per primo è ancora acceso. George Bernard Shaw? Disraeli? Otto von Bismarck? Le vostre risposte su una cartolina postale.
bigbillbroonzyzation
domenica 15 marzo 2009
il peso della famiglia
Tu conosci una ragazza, la trasformi in tua moglie, te la carichi sulle spalle e affronti un percorso ad ostacoli che, tra mille difficoltà, ti condurrà alla meta. O così si spera.
Non è facile, ovviamente; tanti sono gli inconvenienti che si incontrano sulla strada, ma bisogna affrontarli con tenacia, tenendosi ben stretti l’uno all’altro, cercando di non cadere.
La forza collante dell’amore può fare miracoli, d’altronde.
La prova da affrontare non è banale: bisogna che tu sostenga la tua donna, che tu sia forte e bravo a reggere gli alti e bassi, verso un sicuro traguardo di felicità. Per tutta la durata di questa magnifica avventura non devi mai abbandonare la tua dolce metà, pena perdere la partita. Devi stare molto attento a che lei non incorra in pericoli e possa farsi male o ferirsi. È facile che, per una debolezza del momento, le cose vadano a rotoli. D’altronde si sa come sono le mogli: un colpo di testa e i giochi sono fatti.
Abbi cura di lei, difendila, proteggila, tienila legata a te e vedrai che vincerai questa importante sfida!
Ah, ti verrà a costare 50 euro circa. Devi fare tutti i 253 metri e mezzo nel minor tempo possibile ed è meglio che la tua signora metta un casco (non si sa mai). Ti dò una dritta: lo stile migliore è quello estoniano. Allenati.
Attento perché si può essere squalificati facilmente.
Si vince una coppa.
E sì, perché di che credi che stia parlando? Si tratta di quello che io reputo il terzo gioco più scemo del mondo dopo il lancio del nano e il chess-boxing: il wife-carrying è apprezzatissimo in tutta la Scandinavia.
Quando si dice il peso della famiglia!
the grave
Leaving brown, muddy clay where the earth had been dry.
And deep in the trench he waited for hours,
As he held to his rifle and prayed not to die.
venerdì 13 marzo 2009
paraskavedekatriaphobia
(Henry Sutherland Edwards, The Life of Rossini)
giovedì 12 marzo 2009
il mondo che verrà
lunedì 9 marzo 2009
buonanotte Vincent
On that starry, starry night,
You took your life, as lovers often do.
But I could have told you, Vincent,
This world was never meant for one
As beautiful as you.
omofobia kebabbara
Accenno un sorriso e mi chiedo, conoscendomi, se riuscirò a sottrarmi alla tenzone dialettica, se potrò evitare di ficcarmi a testa dritta in uno scontro culturale tra oriente ed occidente.
«Come fai a sapere che è omosessuale?».
«La mia esperienza con il pubblico e poi» indica le tempie «ho i capelli bianchi».
«Be', ma non si può controllare» provo a ribattere.
Sono io l'ignorante. Lui mi spiega che alla TV araba (ah, certe perle di saggezza che ci perdiamo) hanno detto che probabilmente l'omosessualità dipende dal toccarsi le parti intime a scuola, tra maschietti. Mi comunica altresì che quando si entra da lui, a chiedere la pizza, non c'è atteggiamento soft che tenga, bisogna essere maschi, andare dritti e sicuri: «dammi questo pezzo qui!».
Peccato, il kebab non era male.
ritratto
(Dario Fo, L'apocalisse rimandata)
sabato 7 marzo 2009
aleatorietà
"C'è la manifestazione!" rispondono tutti in coro. Lei fa il broncio, inghiottisce gli insulti al conducente e se ne ritorna al proprio posto. Godiamoci l'ennesimo panorama di una strada mai vista prima.
sono contento
Leggo sul Corriere che una bambina brasiliana di 9 anni ha subito le violenze del patrigno per ben 3 anni (cioè da quando ne aveva 6). Alla fine la piccola è rimasta incinta di 2 gemelli e i medici, per salvarle la vita, l'hanno fatta abortire. Ovviamente quella dei medici è stata una lodevole iniziativa, nel pieno rispetto della deontologia professionale e del giuramento di Ippocrate. Ebbene, l'alto prelato brasiliano, tal monsignor Sobrinho, ha scomunicato i dottori perché, a suo parere (ovviamente suffragato dai vertici della Chiesa) essi avrebbero fatto una "scelta di morte". Ora, a parte che se io fossi un chirurgo, della scomunica della Chiesa me ne importerebbe cippa (anzi, mi farebbero il favore di cancellarmi gratis dai loro registri); a parte frasi oltraggiose della laicità di un paese come "la legge di Dio è superiore a qualunque legge umana", che puntano a delegittimare l'impianto giuridico e pertanto sono da rispedire al mittente; a parte tutto questo, come si può pensare che scegliere di salvare una bambina di 9 anni significhi optare per la morte? Qual è il modello di vita e di società cui si rifà questa ridicola istituzione? una mandria di obbedienti infelici? Be', sono contento che il mondo laico rifiuti di realizzare questo modello. Sono contento che vi si opponga con fermezza.
venerdì 6 marzo 2009
tristitia pre corsam
Mi sa che rispolvero la tutina e domenica riprendo il footing...
giovedì 5 marzo 2009
pippa entusiasmante
Però, però... per caso, sguazzando su Youtube, mi sono imbattuto nella canzone vincitrice delle nuove proposte: Sincerità, cantata da Arisa (al secolo Rosalba Pippa). Ora, a parte l'accattivante motivetto swing, i sorprendenti miracoli di un timbro che si trasforma da cartoonesco a sensuale e di una dizione potentina che diventa d'un tratto perfetto italiano, ho analizzato un po' il testo (che poi dovrebbe essere la cosa più importante). Chiaro che dalla kermesse sanremese non ci si può/deve attendere delle perle di poesia (in fondo basta farcire il tutto di amore, cuore e dolore) però, che capperi!, versi come "sincerità/un elemento imprescindibile/per una relazione stabile/che punti all’eternità" sembrano usciti da un libro di Raffaele Morelli o Willy Pasini.
Insomma, ovvietà accademiche!... sarebbero più intriganti parole altrettanto tristemente vere come, per esempio: "quando mi sveglio al mattino/il tuo alito mi è vicino/sentendo l'odore di morte/mi giro dall'altra parte"... o cose così...
Ma andiamo veramente in solluchero per frasi come "e mano ella mano dove andiamo si vedrà"? Visto il livello medio della cultura dei miei connazionali, non mi meraviglia, ma questa è l'ennesima conferma che siamo messi veramente male!...
mercoledì 4 marzo 2009
stesso odore
Buonanotte!
non mi resta che piangere
Mi viene in mente l'episodio felliniano "Le tentazioni del dottor Antonio" di Boccaccio '70.
Senza accorgermene devo essere piombato indietro nel tempo: dev'essere il 1492, quasi 1500.
crocchette
Comunque, a parte questo, ho viaggiato col pacchettino ciondolante tra le mani e sono sceso a Garbatella, ne ho addentata una e ho scoperto che nel bel ripieno patatoso ci avevano infilato pezzettini di prosciutto.
Ma perché dico io? perché? porca miseria! le crocchette devono essere "tutta patata"!
Buonanotte!
martedì 3 marzo 2009
Pape Satàn, pape Satàn aleppe!
escherichia coli
Un giorno toccherà riprenderci ciò che è nostro.
Questa gente mi fa cagare, esattamente come gli escherichia coli.
blogenitalia
acqua&sapone, chi erano costoro?
Si nota che ho ricominciato a viaggiare in quel carro bestiame che è la metropolitana romana nelle ore di punta. Dopo cinque mesi di comodo treno che mi portava da casa a lavoro senza fastidi, seduto, con un libro in mano e non troppa gente intorno, mi ritrovo ad entrare nei vagoni della metro per rototraslazione, trasportato dalla folla; scivolo sui binari, nei budelli eterni, aggrappato ad una pertica, in un tripudio di odori umani. E quel che è peggio è che tra qualche mese sarà estate!
sabato 28 febbraio 2009
supermarket
La cassiera gli comunica la cifra da pagare, la quale sfortunatamente vanta un buon numero di centesimi.
«Eeeeeh?» fa l'ometto, portandosi una mano all'orecchio.
Ora, il dialogo potrebbe procedere in maniera sciolta, se non fosse che costui è sordo come una campana e la donna ha evidenti problemi a pronunciare una qualsiasi consonante.
«Fifiaffette euvo e feffantafei»
«Eeeeeh?» ripete l'ometto.
«Fifiaffette euvo e feffantafei!» esclama lei, evidentemente ignara che alzare la voce non basta a rendere comprensibile la richiesta.
«Papà, papà, papà, dove li metto?» invoca il figlio, riferendosi alla merce acquistata.
Le parole raggiungono i meati acustici di suo padre ma, non trovando accoglienza, si disperdono nel vuoto.
L'ometto si rassegna a leggere quanto mostra il display della cassa e tira fuori un blocchetto di buoni pasto.
«Fa fuanto fono?» chiede la cassiera.
«Eeeeeh?»
«Fa fuanto fono?»
«Papà, papà, papà...»
L'ometto è confuso, non ha colto il labiale, allora la donna allunga un dito verso l'angolo di un buono e vi legge la cifra riportata: «Fuattvo euvo e tvefici».
«Quattro euro e dieci... no, quattro euro e tredici» legge l'ometto, quindi le urla «Quattro euro e tredici!»
«Papà, papà, papà, dove li metto?»
Io alzo gli occhi al cielo invocando l'aiuto di una qualsiasi divinità alberghi sopra le nuvole.
La cassiera conteggia un certo numero di buoni e si lancia, incautamente, in una richiesta: «Ha fpiffioli?»
«Eeeeeh?» l'ometto riporta la mano a conca all'orecchio.
«Papà, papà, papà, dove li metto?»
«Ha fpiffioli?... FPI-FFIO-LI !» la donna gli mima il termine e questi miracolosamente comprende.
L'ometto, con movimenti da testuggine, estrae dalla tasca un portamonete e si scodella sul palmo un esercito di spiccioli. La cassiera pesca qualche graduato e un po' di soldati semplici e gli consegna lo scontrino.
Finalmente tocca a me.
«Falfe! fuole una bufta?»
«Eeeeeh?»
venerdì 27 febbraio 2009
commiato
Chiudo il portatile, lo infilo nello zaino, mi assicuro di non lasciare in giro nulla di mio.
«Sei proprio sicuro di voler andare?»
«Ci penso» rispondo io sardonico, con il giaccone indosso.
«Il tuo telefono ce l'abbiamo? se avessimo bisogno possiamo chiamarti?»
«Tranquilli, non c'è problema»
La mia mano ondeggia, salutando tutti...
giovedì 26 febbraio 2009
netlingo
Per non parlare poi del cyberspazio (veramente indigesto quando il masticatore d'inglese di turno lo pronuncia "saiberspazio") o del bon ton telematico battezzato con una fantasiosa crasi: netiquette. Posso sorvolare su ciascuno di questi, davvero, posso soprassedere, ma su "internauta" no, su "internauta" non me la sento...
martedì 24 febbraio 2009
sconcertante
In queste memorie io ho percepito due Höss. Il primo è l'essere umano, un piccolo-borghese che persegue pateticamente, e con un risultato alquanto misero, un intento apologetico: rivalutare la sua persona alla luce di ciò che recentemente si è consumato sotto i propri occhi e della cui gravità egli non sembra rendersi conto alla perfezione. Il secondo (quello che, al contrario del primo, io reputo il vero Höss) è il nazista: il soldatino ligio imbevuto di dottrina militare; il funzionario patologicamente afflitto da senso del dovere; il gerarca fedelmente abbarbicato all'Idea hitleriana quale unica soluzione possibile. Ipocrita e snervante il primo, con la sua concezione tutta teutonica del lavoro, la sua falsa afflizione, i suoi sogni bucolici infranti, la sua famigliola felice e prospera all'interno di un recinto infernale; freddo e spaventoso il secondo, con la sua totale dissociazione, le sue descrizioni asettiche, i suoi resoconti da automa. Nonostante egli stia mettendo per iscritto i propri ricordi durante la prigionia, in attesa d'essere impiccato, non disdegna di dipingere gli omosessuali come dei malati da curare con il lavoro duro, le donne come esseri indegni di fiducia, i prigionieri in generale come animali da fatica, gli ebrei come ebrei, cioè il male del mondo. È realmente convinto che sia esistito un antisemitismo sano e che le politiche del Reich, partite col piede giusto, lo abbiano in seguito avvilito. Il vero Höss, il nazionalsocialista fin nelle ossa, è colui che guarda agli internati come bestie da soma: peccato farle morire d'epidemia se possono compiere ancora un buon lavoro. Quando analizza i comportamenti dei deportati addetti alle operazioni macabre di gasazione, svestizione e cremazione dei defunti (azioni per cui né egli, né i suoi sottoposti avrebbero mai potuto sporcarsi le mani), sembra avere gli stessi occhi di uno zoologo alle prese con le cavie nel suo stabulario. Come già detto, lo stile di quest'opera è mediocre, esattamente come il suo autore, la si legga solo se si ha un vivo interesse storico. Si fa spesso fatica ad andare avanti; non si superano agilmente quei punti in cui, in modo glaciale, Höss dettaglia i massacri copiosi ed efferati.
A fronte della tragedia immane consumatasi pochi anni prima la sua stesura, non credo ci sia altro aggettivo, per definire questo testo, che "sconcertante".