domenica 10 gennaio 2010

"Il giardino dorato" - Harry Bernstein

Il meraviglioso epilogo della storia narrata ne Il muro invisibile e continuata ne Il sogno infinito. Ho divorato questo libro come gli altri due, ma questa volta tristemente consapevole che non ci sarebbe stata continuazione. Ci sono molte ripetizioni, ma è normale che sia così: l'autore non può essere certo che il lettore conosca anche gli altri due romanzi, per cui si limita a citare certi episodi narrati in essi, descrivendoli sommariamente, senza diventare noioso per chi, invece, ne è già a conoscenza. Personalmente consiglio la lettura dei due romanzi precedenti, prima di approdare al terzo. La mancanza di Ruby, che si conosce e si impara ad amare, tutti insieme, ne Il sogno infinito, in queste pagine si sente fortissima, e palpabile e commovente è l'immenso dolore di Bernstein per la sua scomparsa. Chiunque abbia dubbi sul fatto che due persone possano amarsi profondamente, li lasci dissipare leggendo questo romanzo. Ho apprezzato l'alternarsi del tempo presente e del tempo passato, capitolo per capitolo. Ammetto di essermi dovuto fermare, di tanto in tanto durante la lettura, chiudendo gli occhi per qualche secondo, aspettando di metabolizzare il grande dolore che Bernstein è così bravo a trasmettere.
Peccato per la traduzione italiana del titolo. Per essere in linea con il contenuto, sarebbe dovuto essere Il salice dorato (che è ciò che significa il titolo originale The Golden Willow). Spero tanto che Bernstein non si lasci sopraffare dai suoi 100 anni e continui a scrivere ancora e ancora e ancora.

2 commenti:

Lisa ha detto...

Ciao :)
Naturalmente anche io aggiungerò il tuo blog nella mia blogroll ..
E per quanto riguarda il titolo di questo ultimo capitolo della storia di vita di Bernstein.. Mi sembrava un po' fuori luogo quel "giardino" :)
Invece quando mi hai scritto che sarebbe dovuto essere "salice" ho capito tutto, visto che quel famoso albero è stato lo spettatore di un momento speciale di Ruby e Harry ;)
A presto,
Lisa

maelström ha detto...

Grazie Lisa!
E comunque, riguardo il salice, io ho sempre pensato che certe cose a quei tempi non le facessero! :)